La serenità non la trovi nel viaggio. Te la porti da casa
Sono davanti al mare, nel sud del Portogallo. Sta per iniziare il tramonto e come spesso mi succede quando sono in viaggio apro i miei pensieri davanti al mare e comincio a scrivere. Oggi lo faccio da qui, dopo una mattinata di surf immerso in un fantastico angolo di paradiso nel cuore dell’Algarve.
Presto racconterò di questi luoghi, splendidi; un po’ sono rimasto sorpreso da questa parte di Portogallo completamente diversa per colori e clima da quella vista ad ovest. Un viaggio durante il quale avevo voglia di surfare, scoprire questo pezzetto di mondo, e ascoltare ciò che il corpo avevo voglia di comunicarmi.
Così in questi primi tre giorni di viaggio l’elemento che ho percepito più di ogni altra cosa è stata la serenità. La serenità che continua ad accompagnarmi; a casa e in giro per il mondo. Quella sensazione che percepisci chiaramente quando riesci ad essere centrato sul tuo benessere e la avverti in ogni passo che ti accompagna.
Giorni durante i quali sono tornato ad osservarmi dall’esterno, dopo un periodo molto focalizzato sul lavoro. Sono tornato a regalarmi tempo per osservarmi fuori dalla prospettiva di sempre; lontano dal mio habitat. Una lontananza che spesso riesce a farmi ridefinire i contorni. Una prospettiva che consente di osservare la mia quotidianità dall’esterno, aiutandomi ad avere una maggiore visione d’assieme e che spesso suggerisce punti di contatto dell’intero puzzle.
Partire, portandosi nello zaino la propria serenità; per coltivarla continuamente, per staccare e darsi l’opportunità di creare idee, per fare il punto sui progetti che alimentano il nostro benessere nel quotidiano.
Ogni cosa prende forma in un’istante.
In questi primi tre giorni di ascolto ho spesso ripensato al viaggio che per la prima volta mi ha fatto incontrare certe sensazioni; il primo momento in cui ho iniziato a percepire che la ricchezza della scoperta sta tutta dentro di noi. E che la bellezza di ciò che osserviamo è diretta conseguenza della bellezza che sta negli occhi che la osservano.
La consapevolezza che nessun posto nel mondo potrà regalarci la serenità, se questa non ce la portiamo da casa. Se non ha messo radici dentro di noi. Questo primo contatto ha preso forma dentro di me durante un viaggio in Thailandia. In quel momento mi trovavo a Ko Tao.
Prima di ogni altra cosa, siamo ossigeno.
Ho così provato a riflettere sugli ingredienti che, da quel viaggio, mi hanno poi iniziato ad accompagnare in maniera sempre più presente nel quotidiano, e quindi nel viaggio; e che oggi trovo ogni volta che preparo un nuovo zaino; ingredienti che ho raccolto in un angolo sempre curato e spolverato, e che ogni giorno provo a rinnovare e arricchire. Quegli ingredienti che luccicano meglio quando me li porto nelle mie passioni.
Regalarsi la possibilità di vivere una vita ricca di ossigeno. L’elemento che ci accompagna dal primo attimo di vita, l’elemento essenziale senza il quale non riusciremmo mai a godere a pieno di tutto il potenziale che la vita può regalare. Tutto parte dal respiro; praticare sport per ossigenare i muscoli. Ma cosa più importante, scegliere momenti, persone, passioni, che riempiano di ossigeno la mente. Non pretendere di avere una giornata di 48 ore; state certi che se mancherà l’abitudine a regalarsi ossigeno, vi incastrerete in nuovi impegni; intrappolati dalla voglia di pretendere sempre qualcosa in più dal nostro corpo. 24 ore possono essere tantissime, se mettiamo al primo posto il piacere di regalarsi momenti completamente dedicati al nostro respiro.
Il potere degli affetti.
Scegliersi una vita che ci consenta di mantenere un legame costante con i nostri affetti. Qualsiasi emozione intensa, diventa più sentita se condivisa con le persone che ci portiamo dentro. Adoro il mondo; ma nessun posto è come casa. E ognuno di noi dovrebbe avere un luogo che gli consenta di percepire “casa”; c’è chi lo trova dall’altra parte del mondo, chi, come me, dove risiedono le proprie radici.
Casa e affetti, una corrispondenza così banale, ma così vera. Siamo fatti per vivere di corrispondenze; e le corrispondenze che ci creano benessere vanno continuamente coltivate e alimentate. Perché saranno quelle le uniche che ci accompagneranno per sempre e faranno esplodere la bellezza di certi momenti.
Scegliere le emozioni.
Scegliersi una routine che consenta di ridurre al minimo la distanza con le nostre passioni; con le nostre emozioni. Oggi la parola routine ha assunto connotati negativi; proprio perché troppo spesso ci si abitua ad una routine che allontana dalla serenità. Scegliersi una routine che ci renda sereni.
La vita è fatta anche di problemi; ma scegliersi una vita ricca di gioa li riduce incredibilmente, aiuta a trovare soluzioni, e ci allontana dal rischioso loop dei problemi autoindotti.
Siamo fatti per gratificarci.
Abituarsi a premiarsi. E a gratificare le persone a cui teniamo.
Uno dei libri più “ricchi” che ho letto negli ultimi mesi è stato “Una cosa sola” che tra i diversi temi trattati, mette in evidenza il potere delle compensazioni.
Abituarsi all’idea che le cose che creano benessere dovrebbero essere la normalità e il resto le eccezioni, e non il contrario, ci porterà con naturalezza a scoprire ciò che ci crea davvero benessere e a pretendere da noi stessi questi momenti nelle nostre giornate; gratificandoci e compensando. Evitando quindi di incatenare la mente e abituarla a pensare istintivamente a tutto il negativo che le situazioni possono creare.
C’è una regola incredibilmente vera: pensare in negativo a ciò che potrebbe esserci nel futuro, offusca il potere creativo della mente nel presente. Progettare idee e buoni propositi per il futuro, amplifica la creatività nel presente. Premiarci dopo un buon risultato, è un ottimo modo per sentirci fieri dei nostri progetti e delle nostre idee; gratificare chi collabora con noi ai nostri progetti, crea un virtuoso circolo di energia e positività.
C’è una frase bellissima a verissima che ho letto un po’ di tempo: non ricordo a memoria la frase ma il concetto invitava a diffidare da chi pretende solo tanto lavoro senza metodo e, soprattutto, senza gratificazione. L’impegno e il sacrificio sono essenziali nella realizzazione, ma chi applica alla sua routine solo l’impegno e il sacrificio, non si darà l’opportunità di regalarsi ossigeno perché non ne conosce il piacere. E ti porterà allo sfinimento, perché è l’unica modalità di impegno che lui stesso conosce e, quindi, applica.
Ogni tanto troviamoci il nostro angolo vista mare

Non smettiamo mai di affidarci a chi ci regala ossigeno, affetto ed emozioni. Non smettiamo mai di aprirci al mondo, probabilmente scopriremo lati di noi stessi che altrimenti non avremmo mai intravisto. Solo così, nel nostro bagaglio, non mancherà mai l’elemento essenziale per godersi a pieno ogni avventura.
Un saluto, da un baretto nel sud del Portogallo con uno splendido mare davanti ai miei occhi!