Isola di Procida. Perdersi dentro i suoi silenzi.
Ogni volta che la vedo allontanarsi, mi allontano un po’ da quella sensazione di lentezza e di autenticità che ogni volta riesco a trovare. L’isola di Procida riesce sempre a regalarmi tutto quello che è riuscita a riservare e a conservare.
Piccola e selvaggia, in mezz’ora di traghetto riesce a trasportare in una realtà sicuramente difficile da ritrovare sulla terra ferma.

Da piccolo sono stato sempre affascinato dalle isole, e col tempo l’isola di Procida mi ha raccontato la storia di questo fascino. Tornare all’essenziale, rivivere i lenti e sereni ritmi dettati dal mare, sentire l’odore di salsedine ogni volta che le sue coste sono sbattute dalle onde; e quella sua capacità di far trasformare ogni visitatore in un rispettoso inquilino del suo silenzio e dei suoi scorci.
Lo sbarco.
Mettete piede per la prima volta sull’isola di Procida…e vedrete come, per qualche attimo, non riuscirete e non percepire queste mie parole.
Forse ogni volta che un traghetto ci accompagna su un’isola, dovremmo fermarci, guardarci intorno, e stabilire un primo contatto con quel pezzo di terra rimasto sempre un po’ figlio del mare. Questa sensazione l’ho vissuta per la prima volta quando sbarcai all’isola di San Pietro, nel sud della Sardegna, e da quella volta ho sempre vissuto così i miei primi momenti su un’isola.

Forse un’isola per sua natura ci porta in una dimensione tutta sua. Nel suo mood. Nella sua gente. Le sue abitudini. Quelle sensazioni che sono rimaste parte di se stessa; forse proprio in quanto “isola”. E l’isola di Procida, tra le tantissime isole che ho visitato in Italia e nel mondo, è quella che sicuramente riesce a trasmettermi più di tutte una netta sensazione di piacevole lentezza.
Isola di Procida. Piccolo pezzo di terra tutto da passeggiare.
Perdetevi a piedi tra le sue straduzze.
I colori della Corricella, i panorami del vecchio carcere, le stradine che accompagnano verso ovest. La solitudine del faro, la spiaggia della Chiaiolella con i suoi faraglioni e i suoi tramonti. La voglia di perdersi in una lenta cena coi piedi dentro la sabbia e i piatti di pesce del ristorante “Vivara”. Scoprite Procida cercando di dimenticarvi del tempo.

Perdetevi a piedi, senza mezzi, scegliendo voi dove fermarvi e dove dormire. Lontani dall’alta stagione non farete fatica a trovare qualche affittacamere libero; fermatevi qualche giorno su quest’isola, e godetevi tutto il silenzio di un luogo che in poco tempo riuscirà a farvi sentire in un tempo “diverso”…
Se hai voglia di scoprire l’isola vivendola senza tempo ed organizzare un itinerario su misura, trovi qui i miei contatti.
Sulla mia pagina IG, troverai invece alcuni dei miei momenti trascorsi sull’isola.
“Abbandonati senza programmi, e scoprirai sorprese ed emozioni che non avresti mai incontrato altrimenti…”