Scegliere di tornare in Sardegna
C’è un posto ad ovest. E’ un posto che fa incontrare la parte più occidentale d’Italia e il Mediterraneo più selvaggio. C’è un posto ad ovest, un posto dove i tramonti d’inverno e le linee tra mare e terra, sono tra le più intense testimonianze di quanto bello ci sia in questo mondo. Un posto dove il caos trova la sua forma più essenziale e riesce a far percepire un senso di incredibile serenità a chi sa fermare quegli attimi, con gli occhi.
C’è un posto ad ovest, un posto dove ho incontrato le mie onde più belle; un posto dove ho sentito il maestrale arrivare forte. C’è un posto ad ovest, un posto dove ho avuto la fortuna di osservare dal mare, cervi al tramonto masticare arbusti pieni di sale. Un posto dove ho visto dipingere scie di pinna dentro pareti di onde verdi, e poi gridare forte dentro l’acqua dopo essere stato investito da metri cubi di schiuma che profumavano di emozioni profonde; e un attimo dopo gridare avvolto d’acqua, perdendomi in quel grido che sentivo soltanto io. Io e il mare, dentro la mia testa.
L’ultima volta.
Ogni volta che saluto la Sardegna sento di aver lasciato su quest’isola un altro po’ di me e al tempo stesso aver ritrovato un altro pezzetto della mia essenza.
Manco da un po’ di mesi dall’isola; l’ho salutata dopo una splendida mareggiata da scirocco. Un regalo di Pasqua che ha portato tantissima acqua sulla costa sud; e per chi come me non ha qualità per sfidare le onde più importanti e ha voglia di godersi il mare con meno adrenalina e onde più “danzanti”, è stato spettacolare godersi righe lunghe e verdi in completa solitudine. Un po’ più verdi, un po’ più a ovest.
Da quella volta sono passati mesi di tanto lavoro sparsi tra casa e mondo. Mesi di momenti più o meno ricchi. E poi la voglia di casa; voglia di godermi per un po’ di settimane le mie abitudini, le mie persone, e le onde della mia terra. Quei luoghi che dopo tanta passione e lavoro, mi hanno anche regalato la possibilità concreta di avviare splendidi progetti a stretto contatto con le mie passioni e con i miei posti di sempre.
E’ nato con questi presupposti il mio ritorno in Sardegna. Mi ero promesso di regalarmi una viaggio in oceano; giorni di solo mare e surf. Poi quando è diventata concreta la voglia di fissare date e posti, la Sardegna ha vinto un’altra volta. Tornerò ad ovest. Dentro quei tramonti, dentro quelle onde. Dentro la mia voglia di Sardegna.
Che bella cosa la possibilità di scegliere seguendo se stessi.

Siamo il risultato delle nostre scelte.
Mentre inizio a riassaporare il sapore del ritorno sull’isola, ripenso a come la voglia di seguire in maniera libera e incondizionata la mie passioni mi abbia portato a stabilire questo legame sull’isola.
Un pizzico di fortuna non guasta mai; e la capacità di saperla osservare e percepire, è il presupposto per raccoglierla e coltivarla; e poi raccoglierla ancora. Per il resto credo che siamo il risultato delle persone e delle abitudini che scegliamo di tenerci strette dentro di noi.
Negli ultimi anni sono tornato spessissimo in Sardegna, scegliendo di tornarci spessissimo; e tornare in Sardegna ha ovviamente significato scegliere di non scoprire altro mondo. E chi mi conosce sa bene quanta sete di scoperta continui ad alimentare la mia serenità.
Ma ogni volta ho scelto di ascoltarmi, e tutte le volte che ascoltandomi ho percepito questo desiderio, mi sono assecondato, scegliendo quest’isola e creando i presupposti per scegliere di tornarci.
Ma perché torni sempre in Sardegna?”
In questo momento la risposta che sento forte sta nelle parole che ho partorito qualche minuto fa percependo i miei liberi pensieri. Percependo le sensazioni che ogni volta questi luoghi mi portano. Un mix di emozioni e di ricordi che ogni volta diventa sempre più ricco e alimenta un continuo lasciare e ricevere da questa terra; da questo pezzo di terra che probabilmente condensa forme di energia non spiegate e che per qualche chimica non dimostrata la mia essenza riesce a raccogliere.
Ecco…questo è il motivo per cui torno sempre in Sardegna.
“C’è un posto ad ovest. E’ un posto che fa incontrare la parte più occidentale d’Italia e il Mediterraneo più selvaggio. C’è un posto ad ovest, un posto dove i tramonti d’inverno e le linee tra mare e terra, sono tra le più intense testimonianze di quanto bello ci sia in questo mondo. Un posto dove il caos trova la sua forma più essenziale e riesce a far percepire un senso di incredibile serenità a chi sa fermare quegli attimi, con gli occhi”.
Francesca
Carissimo Luca, le sarde mantengono le promesse ?e dopo la mia intensa giornata di oggi, mi sono rilassata sfogliando il tuo blog. A dire il vero, I colori, la calma e la serenità che si trova all’interno del tuo blog, mi ricorda più una chiacchierata davanti al mare, chissà, magari è già accaduto in altre dimensioni. Ti faccio i miei complimenti per la profondità con il quale esprimi le tue emozioni negli articoli, ti ringrazio perchè il mio cuore si è emozionato nell’articolo sulla Sardegna. Spesso ho sorriso e ho detto…… “Eeee giá” . Si, è vero, tu sicuramente giochi e assaggi le onde in superficie, ma dentro di te c’è il profondo del mare, c’è l’essenza del mare “cosi come è”…….,La Sardegna l’ha sentito subito ?? tu sai ascoltare i luoghi. Ti ringrazio di cuore per essere così come sei e grazie per queste onde che condividi ? un giorno magari verrò a provare qualche onda in Campania, mi hai incuriosita ???…
Luca
Grande!!!! Davvero felice ti sia piaciuto. E miraccomando…un abbraccio alla tua splendida isola!