Uno scoglio a forma di Capri
Forse la mia passione per le isole è nata con mio nonno che mi svegliava all’alba per portarmi a pesca. Poi è continuata con la mia passione per le onde e per la scoperta. O forse ancora prima, quando ho avuto la fortuna di nascere così, con la voglia di ritrovare quella forma di contatto con quell’essenza che solo in certi posti riesco a ritrovare. Partiamo per scoprire Capri con uno dei primi traghetti.
Era da un po’ che non tornavamo a viaggiare insieme. Ci siamo incontrati nel 2002 grazie al viaggio. Eravamo un po’ più piccolini di oggi, avevamo 500 euro in tasca e dovevamo farci due settimana in costa azzurra; riuscimmo addirittura a permetterci il lusso di offrire una serata a due francesi conosciute in spiaggia. Io volli fare il bello, e le offrii un super alcolico che manco ricordo; andai per berlo mi si infiammò tutto il corpo dalla lingua allo stomaco, ma sorridevo come se fossi l’uomo più indifferente di tutta Juan Les Pins. E lei che se lo sbrodò in due minuti. Avrei dovuto capire da subito che girare la cannuccia dentro un bicchiere stracolmo di ghiaccio e vodka non era la cosa ce meglio mi riusciva.

Un’altra Capri.
Arriviamo a Capri, è una splendida giornata di fine Febbraio; arriviamo al porto e in pochi minuti sistemiamo al B&B Palazzo a Mare tutto ciò che non è necessario per iniziare a scoprire l’isola e a documentarla. Facciamo una piccola ricognizione e iniziamo la scoperta dell’isola.
Esiste un’altra Capri, una Capri che è molto lontana dall’idea più comune dell’isola. Esiste una Capri fatta di sentieri che si aprono dentro la sua natura. Una Capri senza tacchi, col viso sempre rivolto verso il mare. Una Capri dove i litri di champagne lasciano spazio alla schiuma dell’acqua mista al sale che rompe dentro la roccia. Abbiamo scoperto una Capri fatta di scorci, spazi, fatta di silenziosi incroci con appassionati di natura. Una Capri che vive tutto l’anno, che ogni giorno si vive le sue bellezze. Una Capri vissuta da chi non ha necessariamente bisogno di folla. La Capri fatta da chi non ti chiede…”ma c’era gente”? La Capri di chi ha scelto le emozioni, e si fa raccontare dai suoi scorci la splendida solitudine di alcuni suo scorci. Scoprire Capri è stata un po’ come una sorpresa dal risultato già scontato ma dai contenuti imprevedibili; scoperti passo dopo passo nella sua parte più selvaggia e autentica.

Rientriamo al tramonto verso Napoli.
I traghetti mi raccontano sempre un po’ di mare, un po’ della mia infanzia, un po’ di quella sensazione di libertà legata all’imprevedibilità di cosa potrebbe regalare il mare nella sua profondità, oltre gli spazi che delimitano un’isola. Rientriamo con un’altra avventura insieme; scoprire Capri è stato un po’ come ritornare in un posto già visto, ma con gli occhi un po’ cambiati. Il piacere di un mare pieno di schiuma e il ricordo di quanto tutto sia cambiato da quella nostra prima estate estate insieme. Ma anche di come, certi luoghi, restano e resteranno sempre uguali a se stessi.
Grazie!