Guardavo un documentario sugli albori del surf in Italia. La condivisione dei racconti di alcuni surfisti sardi, la scoperta degli spot nel Sinis, e della loro ricerca delle onde. Anni ’70, surf e meteo, come accade da sempre, erano strettamente legati; ma a differenza di oggi non c’erano strumenti a supporto. Tutto veniva fatto a istinto e grazie all’esperienza; si ipotizzava, si interpretava l’evoluzione della perturbazione e della mareggiata; si arrivava sullo spot e si verificavano le condizioni.

Oggi tutto questo ci sembra preistoria…
Poi arrivarono i primi televideo, sarà stato fine anni 80, forse inizio anni ’90…e internet era un miraggio. Non esistevano gli smartphone, tanto meno il concetto di App Mobile. Poi nascevano i primi PC; Steve Jobs e Bill Gates forse iniziavano a frullare idee nei loro garage e quando andavamo in vacanza molto spesso l’unico strumento di comunicazione erano i telefoni pubblici.
Maledetta tecnologia.
Oggi molti surfisti si ritengono radical e anti-social; contrari alla tecnologia; ma trascorrono ore a studiarsi pagine facebook di altri, foto instagram sempre di altri…e a consultare le previsioni meteo per cercare l’onda migliore. Tutto questo, sui loro smartphone.
E’ in realtà un paradosso presente in tantissimi ambiti; tutti contrari all’avvento della tecnologia nel quotidiano, tutti a scorrere coi pollici sui loro telefoni.

Eppure quanto valore ha dato la tecnologia, se ben usata, al nostro quotidiano? Lavoro da circa 13 nel mondo del digitale e della tecnologia, e oggi la mia passione per il surf mi ha regalato così tanto, anche grazie alla tecnologia.
Ecco 3 elementi che hanno resto più semplice la vita di ogni surfista, anche di quelli che continuano a disdegnare tutto ciò che è tecnologia e digital, e che “prima era meglio”. Si può amare il surf nei suoi aspetti più radicali, utilizzando a proprio vantaggio tutto ciò che il mondo digitale ci mette a disposizione.
Meteo e surf. Internet, smartphone e app.
Provate un attimo a pensare a quante onde, week end, momenti, emozioni, e divertimento, non avremmo vissuto senza la possibilità di aver accesso in maniera continua e immediata ai portali e alle app meteo.
Quasi sempre, soprattutto nel nostro mare, la surfata va organizzata in base alla previsione e all’evoluzione della mareggiata; e per chi vive anche di altro (credo almeno il 95% di chi fa surf in Italia), diventa necessario organizzare i proprio impegni anche in base alle previsioni della mareggiata.
Lamma, Windy, Ilmeteo.it, forse hanno oggi un valore quasi scontato; ma immaginatevi per un attimo quei famosi anni ’70; o avevi tutto il tempo libero che volevi, o eri fortunato che le tue ore libere coincidessero con le ore di scaduta.
Surf e tecnologia. Smart working? Sì grazie.
Una tendenza ancora appannaggio di pochi settori, ma che negli ultimi mesi ha invaso anche settori che hanno dovuto fare di necessità virtù; come spesso accade, ciò che sembra impossibile, diventa possibile quando diventa necessario.
Chi come me cerca di vivere nel quotidiano il rapporto con le onde, riceve un vantaggio incredibile dal poter svolgere in maniera più o meno parziale il proprio lavoro in maniera smart: smart working non inteso ovviamente come home working, o comunque non solo!
Alcune attività presenti in tantissimi lavori (lettura/risposta mail, call, formazione a distanza, allineamenti rapidi, creazione di contenuti, …) sono possibili grazie ad un pc e ad una buona connessione; anzi, personalmente tutto ciò che necessità di creatività, mi riesce meglio vicino al mare. Sebbene in Italia ci sia una fortissima resistenza a questo tipo di approccio, incontro per fortuna sempre più spesso surfisti che che si appostano con i loro pc prima o dopo le loro session, e godono dei vantaggi della tecnologia.

Ovviamente per chi lavora in ambito digitale, forse tutto questo è molto più semplice, ma fortunatamente nell’ultimo anno anche tantissimi settori che prima erano allergici al lavoro a distanza, hanno dato molto più spazio a questo approccio. Pubbliche amministrazioni e tutti gli enti di formazione, gioco forza si sono dovuti adeguare; trasformando una necessità in una incredibile opportunità! E chissà che questo non sarà una forte e rapida spinta all’evoluzione di tanti settori.
Mi ritorna spesso in mente una frase di Enrico Mattei, fondatore di Eni….”L’ingegno è vedere opportunità dove altri non ne vedono“. E’ incredibile il bagaglio di occasioni che si porta dietro la voglia di mettersi in gioco, uscire dalla propria routine; fare della scoperta la propria abitudine; come mi capita spesso di ripetermi…farsi il culo, e provare a crearsi giorno dopo giorno una straordinaria ordinarietà (ne ho parlato in uno dei miei ultimi articoli: “Perché non dovresti mai iniziare a fare surf”).
Poi vai in acqua. E ritrova il tuo mondo oltre ogni app.
Se sei arrivato fin qui hai forse trovato interessante queste parole.
Il valore della tecnologia nel quotidiano, e quindi anche nel surf, non potrà mai sostituire la vera ricchezza di una passione: creare e godere dei momenti che riesce a regalare.
La tecnologia è uno strumento al nostro servizio; uno strumento che, se ben utilizzato e gestito, migliora il quotidiano e la qualità delle nostre passioni e delle nostre relazioni. E’ forse questo l’aspetto più difficile da gestire e controllare, immersi nella tempesta mediatica che ogni giorno ci investe.
Quindi cogli tutto il valore che riesce a dare alle tue surfate; ma non perdere mai di vista la ricchezza più belle di ogni passione. La possibilità di sentire ogni sensazione che riesce a regalare, e i sorrisi vissuti con chi condivide i tuoi stessi valori!
Se hai trovato interessanti queste righe, puoi trovare a questo link la mia rubrica interamente dedicata alla mia passione per il surf. Mentre se vuoi approfondire un po’ di aspetti meteo relativi alle onde nel Mediterraneo clicca qui: troverai un po’ di tips relativi al surf nel bel paese. Buona lettura! E chissà, magari ci vedremo presto in acqua!! Offline…