Surf e viaggio senza rotta. Coordinate di libertà.
Partire senza itinerario è sempre stata una mia tendenza.
L’idea di costruire l’itinerario durante il viaggio e lasciare che ogni giorno potessi decidere che direzione dare alla mia avventura, mi ha sempre trasferito un grande senso di libertà e di scoperta.
Poi nulla succede per caso, e così ho incontrato il surf. Surf e viaggio si sono incontrati.
Il surf l’ho scoperto e piano piano è diventato sempre di più parte delle mie avventure. Nulla succede per caso…è vero. Il surf è una di quelle passioni che sposa alla perfezione l’idea di viaggio senza itinerario, senza rotta prefissata.
Partire alla ricerca delle onde. Quelle onde che non si possono organizzare e prevedere con troppo anticipo. Quelle onde che ti accompagnano dove il mare ha deciso di portarti.

Così, in questi primi mesi del 2019, spinto da questa forte voglia di far sposare surf e avventura e dare forma a questo tipo di viaggio, ho dato forma a tre viaggi così costruiti. Unire queste due mie passioni: la voglia di partire senza itinerario organizzato e la ricerca delle onde.
L’ultimo proprio qualche settimana fa; un viaggio che ha avuto una storia un po’ strana. Sarei dovuto partire per il nord della Spagna. Volevo tornare a surfare in Cantabria dopo averla vista per poco lo scorso anno. E volevo arrivarci dopo essere atterrato a Bilbao; disegnando un viaggio on the road che dai Paesi Baschi mi avrebbe poi accompagnato a Santander. Da cui sarei poi ripartito per l’Italia. Un viaggio che avevo disegnato a Gennaio; definendo un po’ di ipotetiche soste w lasciando poi il resto al caso. Un viaggio durante il quale mi ero immaginato di surfare, scrivere e scoprire quei luoghi.
La ricerca delle onde. La voglia di inseguire il mare.
Ma come spesso mi succede ultimamente, poi il viaggio lo sento nei giorni appena precedenti alla partenza; e così ho lasciato quei posti d’aereo vuoti, e mi sono sentito richiamato dal Mediterraneo. Dalla Sardegna.

Surf e viaggio senza rotta. Un mix di avventura, divertimento e scoperta. Durante l’ultima avventura vissuta così, ho raccolto un po’ di pensieri sulle sensazioni di surf e viaggio; di un viaggio non organizzato. Un viaggio che di suo, ha mantenuto solo la voglia di vivermi qualche giorno senza rotta alla ricerca delle onde.
L’emozione di un viaggio di surf on the road.
Un viaggio di surf senza rotta, ti porta ad inseguire il mare. Ti accompagna alla ricerca delle onde e ti porta ad aspettare il mare coi i suoi tempi e i suoi ritmi. Ti fa uscire dagli incastri e ti accompagna verso l’imprevedibile.
Partire per un viaggio senza itinerario ti accompagna lentamente lontano dalle certezze di sempre e ti avvolge verso il fascino dell’imprevisto e del non gestibile. Riportandoti a quella sensazione di libertà che riesco sempre a percepire in questo tipo di avventure.
Un viaggio di surf senza rotta ti porta spesso a ritrovare il bello della semplicità. Bastarti. Apprezzare l’essenziale. Arrivare in un luogo e trovarti un letto in cui dormire, proprio là, dove il mare ha deciso di muoversi. Decidere quanto tempo restarci, e spostarti insieme alle onde. Inseguendole. Cercandole. Guardando mappe e provando ad intuire dove arriverà l’onda che cercavi.
In un viaggio di surf on the road e senza aerei, puoi scegliere di fissare solo la partenza e una data limite per il ritorno. Con la voglia di disegnare l’itinerario durante il viaggio. E scegliere a viaggio in corso quando tornare; magari anche prima della data di ritorno immaginata perché senti che era quello il giusto tempo.
Partire senza rotta ti apre a nuovi incontri, nuove amicizie. Persone che molto probabilmente hanno scelto il tuo stesso viaggio. Persone che normalmente si nascondono, ma che in realtà sono molto più comuni e frequenti di quello che si riesce ad immaginare nel quotidiano.
Incontri con occhi che guardano il mondo con la tua stessa intensità e profondità.
Partire senza rotta ti lascia l’opportunità di tornare da vecchi amici, per condividere con loro la passione per il mare. E per ricordarsi che le distanze a volte non c’entrano nulla con i chilometri che dividono, e che a volte occhi che incroci tutti i giorni, sono distanti anni luce.
Un viaggio di surf che prende forma durante il viaggio ti regala sorprese e luoghi che non credevi avessi scoperto. Ti stravolge i piani, ti crea il viaggio; ti ricorda che forse non siamo fatti per avere una vita completamente programmata e organizzata. Ci ricorda che il senso dell’abbandono spesso riesce a ricondurci verso noi stessi e che perdersi a volte ti aiuta a percepire l’essenziale. Quell’essenza che troppo spesso percepisco repressa da una routine che vede troppi occhi attori di un incastro che qualcun altro ha deciso per loro. E che solo noi possiamo decidere di sciogliere, anche solo per qualche giorno. Dandoci l’opportunità di coglierlo, apprezzarlo e provare poi a coltivarlo…
inghi
giusto spirito e giustissima filosofia
Luca
Grande Inghi!!! E chissà se un giorno ci incontreremo in acqua…