La sensazione che ci accompagna verso un nuovo viaggio è sempre densa di sensazioni; la considero ormai parte integrante del viaggio.
Tra pochi giorni prenderà forma il mio prossimo viaggio; torno a farmi un viaggio di surf in oceano. Dopo un mese che ho deciso di vivermi a casa; un mese in cui avevo voglia di tornare a godermi gli affetti di sempre. In un mondo che ci vede sempre più spesso online e proiettati verso una continua tempesta di informazioni e stimoli esterni, sento sempre più spesso la necessità di tornare ai miei spazi e alla mia routine; per fare un po’ il punto su dove sono, ascoltarmi, e ritrovare la giusta energia da impiegare nei miei progetti.
Tecnologia e apertura al mondo.
In un’epoca in cui fa molto moda raccontare che la tecnologia sta ammazzando l’aspetto umano delle relazioni, mi piace riflettere sul fatto che, se ben compresa ed utilizzata, la tecnologia è un importante strumento di contatto e conoscenza con chi vive delle nostre stesse passioni; ed un importante motore di apertura al mondo. Senza la tecnologia, probabilmente molti luoghi del mondo non avrebbero avuto questa rapida apertura, e non si sarebbero rese possibili tante “innovazioni”.
Viaggiare da Napoli negli ultimi è diventato sempre più semplice; in pochissimi anni, grazie a mio avviso alla visibilità che il web, e quindi la tecnologia, hanno dato a questa città, l’aeroporto di Capodichino è stato fortunatamente invaso da tantissime nuove rotte Ryanair. Questo ha portato ad una Napoli sempre più visitata ed ha aperto quindi a tantissimi napoletani viaggiatori, la possibilità di scoprire nuovi pezzi di mondo.
E così anche la nicchia di surfisti che vive qui e è riuscita ad incanalare in quest’ottica la crescita, e ha gioito in silenzio. Con la consapevolezza che per organizzare un viaggio di surf, anche lungo un wend, si può anche partire da casa. Gioia per chi magari si è avvicinato per le prima volte a questo mondo iniziando a surfare proprio in Campania, e vuole viversi un primo viaggio di surf in oceano. Come raccontato nel mio articolo “Come iniziare a fare surf in Italia”, forse questo è il naturale passaggio che vuole viversi chi ha ormai preso un po’ di dimestichezza con le onde di casa.
Surf tra deserto e oceano.
Uno dei miei racconti preferiti. Un viaggio di surf tra deserto e oceano. Un viaggio che ha preso forma all’improvviso; con un amico conosciuto in viaggio e con il quale ho poi scoperto un pezzo di Marocco che non avevo mai visitato prima e che si è rilevato uno splendido ritorno al minimalismo e al contatto con l’oceano.

Grazie a Ryanair, e alla sua rotta inaugurata da un po’ di mesi e che da Napoli vola dritta dritta su Marrackeck.
Poi atterrati qui, le scelte per i surfisti sono davvero tante. Personalmente sono stato per due volte a Taghazout; a scoprire il suo paesino hyppie e le sue splendide e infinite destre. Thagazout è a circa tre ore di auto da Marrakech; e consiglio l’auto anche per spostarsi un po’ dagli spot più vicini al piccolo villaggio. La fama di questo luogo l’ha reso abbastanza ricercato da tantissimi viaggiatori che arrivano qui da tutta Europa. Oltre alla ormai massiccia presenza di surf school. Se riuscite, prima di ritornare in Italia, regalatevi qualche giorno di totale relax&massage in uno dei fantastici riad di Marrakech.
Ma il consiglio che do a tutti quelli che hanno la possibilità di regalarsi almeno 4-5 notti di viaggio o che hanno voglia di perdersi verso sud in luoghi molto più solitari e autentici, è di scoprire la regione del West Sahara. Leggendo il racconto che ha preso forma per molte parti proprio durante quell’avventura (link), potrete solo percepire l’energia di quei luoghi. Energia che solo lì riuscirete davvero a sentire in tutta la sua dimensione.

Consiglio di fare sosta in uno dei borghetti a sud di Mirleft. E consiglio di partire provando a scegliere direttamente lì dove dormire. Troverete diversi piccoli villaggi direttamente sull’oceano, di pieno e completo contatto con le abitudini, i sapori, e i tempi del luogo.
I tramonti dentro l’infinito dell’oceano.
“Torniamo alla nostra stanza a tramonto ormai finito; giusto il tempo di una doccia bollente e un saluto ad Ale, e siamo al nostro solito ristorantino di Peniche. Divoriamo tutto quello che passa sotto il naso; tutti i tavoli sono pieni. E si parla solo di onde e di previsioni per il giorno dopo.
Rientriamo. Io mi fermo un po’ in terrazza”.
Queste sono le parole di uno dei miei viaggi in Portogallo; riprese dal mio racconto “L’energia dell’oceano“. Parole che riportano una delle mie avventure nel paese più ad ovest di Europa. Un viaggio a Peniche, un viaggio di surf che ho voluto ripetere per rivivere le belle sensazioni che questo paesino e queste onde mi hanno lasciato.
Peniche si raggiunge facilmente dall’aeroporto di Lisbona. E Lisbona si raggiunge facilmente dall’aeroporto di Napoli, sempre grazie a Ryanair; rotta ormai attiva tutto l’anno. Arrivati a Lisbona, noleggiatevi un auto, e in poco più di un’ora sarete e Peniche, una penisola che offre possibilità un po’ a tutti i livelli di surfisti. Un luogo di forte contatto con una parte di Portogallo poco abitata e molto lasciata all’oceano e ai tantissimi Van di viaggiatori che trovano qui una tipica dimensione da trip on the road. Chilometri di costa con tantissimi spot da scoprire e spesso deserti.

Per chi invece preferisce fermarsi a Lisbona e viversi l’energia di una città vivace e di divertente, consiglio qualche bella onda a Carcavelos. Tutta un’altra atmosfera, ma con la “magia” di surfare praticamente in città. Una delle cose che più mi è rimasta impressa, è la possibilità di andare a surfare raggiungendo gli spot in metropolitana; fermata di Carcavelos a 10 minuti a piedi dalla sua spiaggia e dalle sue onde. E folla di surfisti in metro!
Se poi avete un auto, anche qui potrete perdervi tra i tantissimi spot che troverete lungo tutta la costa. Il Portogallo è un enorme giostra a disposizione di chi ama gli spazi e l’avventura. Lo conosco in piccola parte, ma la cosa che ho percepito per quel poco che l’ho scoperto, è che i tanti chilometri di costa d’oceano, sono un continuo susseguirsi di cittadine e luoghi nei quali è ancora possibile trovare tanto nulla.
Andare e scoprire.
Probabilmente in molti adesso si staranno chiedendo da dove partire. Credo che viaggio e surf sono molto simili per certi aspetti e organizzare nei minimi dettagli un viaggio di surf credo sia un po’ come scegliersi una vita completamente organizzata e chiusa a novità, sorprese, eventualmente imprevisti. Magari andrà tutto come vi eravate proposti, ma non riuscirete mai a percepire l’indescrivibile emozione della novità. Dell’imprevisto.
Per cui fissate un paio di punti, e volate. Al resto ci penserà il viaggio. E la vostra voglia di scoperta e avventura!!